L'IMPORTANZA DELLA CHIUSURA
Un percorso terapeutico è formato da vari step, riassumendoli brevemente, molto sinteticamente, sono l'inizio, la rielaborazione e la chiusura. Lacan li definisce il tempo per vedere, quello per comprendere e il momento di concludere. Quando un paziente comincia il suo percorso ha sempre una tendenza alla chiusura. Tra le prime domande che mi vengono rivolte c'è sempre "Quanto durerà il percorso?". Bene, un percorso terapeutico non ha, non può avere un tempo prestabilito, non ci sono delle tempistiche uguali per tutti. Il tempo necessario è quello necessario per il soggetto. Ci sono situazioni però in cui il soggetto decide di interrompere il percorso prematuramente. Anche in questo caso è importante la chiusura. La chiusura di un percorso, breve o lungo che sia, deve avvenire in seduta. Sempre più spesso si assiste a chiusure via messaggi. Comunicazioni brevi, nelle quali non c'è spiegazione della decisione di chiudere le sedute. Ma perché questa non è una buona scelta? Tralasciando altre questioni...non è un buona scelta per il soggetto. Se l'inizio ha una valenza simbolica soggettiva, la deve avere anche la chiusura. La scelta, la responsabilità di dire basta, deve essere inserita nel contesto di lavoro, non per dare spiegazioni al terapeuta (sebbene possa essere chiarificatore anche per lui/lei), ma per essere lavorata nel percorso terapeutico, per far èparte di questo percorso a tutti gli effetti. Lavorare questa scelta in sede di colloquio, non ha lo scopo di "far cambiare idea", come molti pazienti temono, ma quello di creare un'apertura, di sollevare una questione, di lasciare aperta una possibilità che possa servire anche per il futuro al soggetto, in modo da rendere questa scelta, una delle possibilità e non l'atto finale...sia che ritorni oppure no.